Biografia

Biografia

Gianni Minischetti, artista fotografo e giornalista prof., inizia la sua carriera al quotidiano “Il  Giorno”. Erano gli anni più vitali per il giornale milanese:  vi lavoravano Gianni Brera, Giorgio Bocca e si avvaleva di collaboratori fra i più prestigiosi del Paese come Umberto Eco, Camilla Cederna, Carlo Cassola e Mario Soldati.  A 18 anni gli viene commissionato il primo servizio da inviato. Non ha preclusioni di generi, vuole fotografare tutto, dalla cronaca ai personaggi, allo sport.
Nel 1968 vince con una fotografia sportiva il premio Nazionale Fotoreporter in Italia e riceve un analogo riconoscimento dalla United Press International,  la grande agenzia americana. Nello stesso periodo Minischetti incontra il giovane Walter Tobagi che non era ancora diventato giornalista. Insieme si andava a realizzare servizi per  la rivista “Sciare” di Rolly Marchi. Erano due  amici sognatori  che volevano conquistare professionalmente il mondo. Durante i viaggi con la Fiat 500  racconta Minischetti:” Walter  mi chiedeva spesso del suo futuro. Mi ricordo che mi domandava  se sarebbe diventato un giornalista. Era molto preoccupato visto era imminente il suo servizio militare. Aveva paura che quel periodo avrebbe precluso il proseguo della sua carriera. Io, lo incoraggiavo ed ero sicuro dicendogli,  che sarebbe diventato un bravo giornalista. Ci perdemmo di vista  e dopo alcuni anni vado al “Corriere d’Informazione” per consegnare un reportage fotografico che avevo realizzato sulla guerra dell’Irlanda del nord. Mi trovo nella stanza del caporedattore responsabile a fianco altri redattori  e uno in particolare mi incuriosì , era un viso  familiare ma in quel momento non sapevo dove metterlo.  Dopo alcuni attimi ci guardammo fissi negli occhi con  insistenza e insieme sollevammo un grido di gioia scandendo i propri nomi con un grande abbraccio. Andammo a festeggiare l’evento per l’incontro e della nostra carriera lui come giornalista ed io fotoreporter.”
A 22 anni e inizia lavorare come free lance.
Nei ritratti era molto apprezzato e conosciuto. Molti direttore dei giornali con i quali collaborava gli dicevano che era uno dei migliori nel campo in Italia.

E’ il 1972 parte per l’Inghilterra diventa uno dei  grandi fotografi di Fleet Street di Londra lavorando per le maggiori testate al mondo. Una esperienza professionale molto intensa era la bomba esplosa nel 1975 nel  Scotts Restaurant nel quartiere Myfair. Pronto era li a documentare con la sua macchina fotografica la tragedia. Il “Daily Mail” pubblica in prima pagina una grande foto del tragico evento con il solo titolo “ London Frontline” senza alcuna didascalia e firmando la foto solo con il suo nome. La immagine  non aveva bisogno di essere raccontata. Dopo questo evento riceveva per aver documentato all’istante il fatto molti riconoscimenti da tutto il mondo politico inglese e uno in particolar modo da Margaret Thatcher.

Dopo sei anni torna a Milano per lavorare nello staff del  settimanale “Epoca” per cui realizza  grandi reportage in tutto il mondo pubblicati con grande evidenza: dall’Irlanda del Nord, alla guerra in Eritrea, Beirut, Israele, Taiwan, Cina dopo la protesta degli studenti, l’Hiroschima del dopo bomba atomica, la guerra delle Falkland oltre a ritratti di numerosi personaggi della cultura, della letteratura e dello spettacolo.

Dopo l’esperienza con il settimanale Epoca, ritorna a lavorare come free lance, si trasferisce per alcuni anni a New York e a Berlino. In questo periodo si occupa principalmente di fotografia artistica, trasferendo molte sue immagini in grandi opere d’arte che espone in gallerie di vari paesi del mondo.